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Da più di due millenni il paradiso terrestre, il giardino piantato da Dio in Eden, è stato per il mondo occidentale il paradigma di ogni possibile felicità degli uomini sulla terra. E, tuttavia, esso è fin dall'inizio anche il luogo da cui la natura umana, caduta e corrotta, è stata irrevocabilmente scacciata. Da una parte, tutti i sogni rivoluzionari dell'umanità possono esser visti come l'instancabile tentativo di rientrare nell'Eden, sfidando i guardiani che ne custodiscono l'accesso, dall'altra il giardino resta invece come una sorta di traumatismo originario che condanna al fallimento ogni ricerca di felicità sulla terra. In entrambi i casi, il paradiso è essenzialmente un paradiso perduto e la natura umana qualcosa di essenzialmente manchevole. Attraverso una critica serrata della dottrina agostiniana del peccato originale e una rilettura del paradiso dantesco, la ricerca di Agamben prova invece a pensare il paradiso terrestre non come un passato perduto né come un futuro a venire, ma come la figura ancora e sempre presente e attuale della natura umana e della giusta dimora degli uomini sulla terra. Un paradigma politico, dunque, da articolare e distinguere dal regno millenario, che ha fornito il modello alle utopie di ogni specie. Se solo il regno può dare accesso al giardino, solo il giardino rende pensabile il regno.
EdituraSeagull Books London Ltd
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Data Publicarii29/09/2020
Format
Cartonata
Numar pagini164
Aceasta este o carte in limba engleza. Descrierea cartii (tradusa din engleza cu Google Translate) este in limba romana din motive legale.
De mai bine de doua milenii, paradisul pamantesc, gradina plantata de Dumnezeu in Eden, a fost pentru lumea occidentala paradigma oricarei fericiri posibile a oamenilor de pe pamant. Si totusi, este de la bun inceput si locul din care natura umana, cazuta si corupta, a fost alungata irevocabil.